I misteri di Maria – 3 – il Titanic

Nel mezzo di una serie di trasmissioni dedicate ad un tema  di particolare e misconosciuto interesse, il complottiamo, parliamo oggi della prima teoria che inaugura la stagione del complottiamo moderno antiplutocratico nell’epoca del new world order, con i temi che rendono affascinante e appetibile alle masse il mito: l’alta finanza, la Federal Riserve, i gesuiti, i massoni, le assicurazioni, le banche, il danaro e il suo dominio universale: parliamo del naufragio del Titanic..

Maria Missiroli, la nostra indagatrice del mistero, ci racconta una truffa assicurativa a scala colossale. Noi siamo ultra-scettici.

Qui di seguito una sua nota:

Il Titanic

Le cose che non tornano
Ecco un’altra storia che da una parte è entrata nel mito e dall’altra ha generato tante ipotesi diverse dalla versione ufficiale, spesso fantasiose.
Propongo che ciò avvenga soprattutto perché la gente percepisce che c’è qualcosa di intrinsecamente “strano” nella vicenda, anche se non saprebbe definire precisamente cos’è.
È impressa nella mente la storia delle scialuppe, chi si salva e chi no, ricchi e poveri, la nave di lusso affondata all’improvviso in mezzo all’Atlantico. Film su film hanno raccontato la storia facendone un mito. Titanic ha addirittura un significato semantico, è diventata una figura retorica.
Ci sono alcuni aspetti noti a tutti che però sono singolari:

  • la nave più grande e costosa al mondo affonda in pochissimo tempo (2 ore e 40) in condizioni di mare perfetto, praticamente da sola
  • sapevano che era zona di ghiaccio, erano stati avvertiti, però vanno proprio contro un iceberg e la nave affonda subito
  • l’iceberg è un agente causativo evanescente, che scompare subito
  • quando un qualsiasi veicolo colpisce un ostacolo, la distanza di avvistamento è fondamentale: è molto strano che la nave colpisca un iceberg avvistato in anticipo (paragoni con Andrea Doria, Concordia; esempio di auto che non riesce ad evitare un ostacolo)
  • la nave rimane perfettamente dritta fino alla fine: operazione di carico delle scialuppe agevole
  • le circa 700 persone caricate sulle scialuppe si salvano praticamente tutte (cosa per nulla scontata  in un affondamento in mezzo all’Atlantico)
  • il proprietario era l’uomo verosimilmente più potente del pianeta, e non certo per le sue attività marittime (doveva essere sulla nave, annullò il viaggio due giorni prima adducendo problemi di salute)

Un altro punto di vista
Tra tante idee fantasiose, c’è però una differente spiegazione della vicenda che è stata oggetto di serie e approfondite ricerche da parte di appassionati conoscitori, e che è sempre stata presente sin dall’epoca dei fatti.
Secondo questa interpretazione, la nave fu affondata appositamente dalla compagnia di navigazione per incassare l’assicurazione (intero costo di costruzione della nave nuova), e c’era un motivo molto forte per questo, individuabile in base a fatti ben noti. Il progetto era affondare la nave e salvare tutti; qualcosa andò storto nelle previste operazioni di soccorso, causando la morte di 1500 persone.
Da tenere presente: lo scontro con l’iceberg mostrato nel film è totalmente inventato. Nessuno si accorse di uno scontro con l’iceberg.  Al più, pensarono di esserci andati vicino. La teoria ufficiale dice che la nave urtò la parte sommersa dell’iceberg sotto la linea di galleggiamento
L’esercizio mentale da provare è separare i due fatti “affondamento” e “1500 morti”.  La nave sarebbe affondata nello stesso modo anche se si fossero salvati tutti, se una nave fosse arrivata in tempo. 
Quindi: Nave nuova e costosissima affonda da sola con tempo ottimo in un punto di profondità 3000 m (relitto non recuperabile); assicurazioni pagano l’intero costo; causa presunta e circostanze dell’affondamento estremamente improbabili

Le due navigemelle
La compagnia di navigazione ordina ad una società di cantieri navali la costruzione di tre transatlantici, i più grandi e lussuosi al mondo. I cantieri ne possono costruire subito solo due, causa dimensioni.
Due navi identiche, stesso progetto (stessi disegni), stessa contabilità: Olympic e Titanic.
Per la costruzione di una nave occorrevano 2 anni e mezzo. Le due navi sono costruite insieme, una accanto all’altra, sfasate di qualche mese per motivi di efficienza tecnica nella costruzione. La differenza di avanzamento lavori si stabilizza in 9 mesi.
Quindi la tabella temporale prevista era: dopo 2 anni e mezzo da inizio lavori una nave diventa operativa (tratta atlantica UK-New York), mentre l’altra rimane ancora in cantiere; dopo successivi 9 mesi anche l’altra diventa operativa.
Senonché la seconda nave al viaggio inaugurale affonda nel modo descritto.
La prima nave, a tre mesi dall’entrata in attività (quando la seconda nave aveva davanti ancora sei mesi di lavori) aveva avuto un notevole incidente (speronata da una nave da guerra della Marina). Era rientrata piano piano ai cantieri.  La giustizia inglese aveva deciso a favore della Marina => nessun risarcimento per i danni (noto da subito)
La compagnia dopo due mesi afferma di aver riparato la nave, che riprende i suoi viaggi.
Il quadro quindi è: quando la seconda nave parte per il viaggio inaugurale, esistono due navi identiche (per semplicità pensiamo fossero completamente intercambiabili, il che non è esattamente vero ma è un’approssimazione non irreale);  una è nuova, l’altra appena appena più vecchia ma con un brutto incidente. Quale delle due navi è quella che affonda nel modo improbabile che abbiamo visto, assicurata per nuova? Quella nuova o quella incidentata?
La versione dello “scambio di navi” non è smentibile, nonostante i proclami, neanche dal relitto (anzi).
Le due navi, un mese prima dell’uscita della nave “nuova” dai cantieri, erano state in cantiere insieme una settimana (era un fatto peculiare che la nave operativa fosse issata in cantiere). Poi una nave era uscita in mare. Quella nave sarà il transatlantico di maggior successo della storia. Passò indenne la guerra e fu smantellata a metà anni ’30. L’altra nave uscì dai cantieri un mese dopo; partì per New York e affondò in mezzo all’oceano.

E i 1500 morti?
Le stranezze del Californian: parte vuoto con solo un carico di panni di lana; si ferma in mezzo all’oceano dopo aver comunicato le sue coordinate al “Titanic” (mentre altre navi navigano senza problemi) adducendo pericolo di “ghiaccio”.Segreto di stato ancora prima che le navi con i sopravvissuti arrivassero in America. Dipendenti della compagnia subito rimpatriati e intimati di non parlare della vicenda alla stampa.
Le due inchieste (americana e inglese) si soffermarono su dettagli dell’intervallo di tempo da nave ferma a nave affondata, tralasciarono fatti in contrasto con la teoria preconcetta.
La storia a volte è buffa. Se la teoria dello scambio corrisponde a verità, una sola delle tre navi non affondò nel giro di pochi anni, anzi fu il transatlantico di maggior successo della storia della navigazione passeggeri: la nave che era stata costruita e varata con il nome di Titanic, cioè la nave il cui nome è sinonimo di affondamento.

Per altri dettagli si può leggere qui: http://www.mariamissiroli.it/index.php/84-appunti/logica/252-il-titanic-la-nave-che-non-affondo#comment-528


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