Dibattito sulla guerra con l’Islam.
1- siamo in guerra? loro sono in guerra con noi?
2- ci si difende con la guerra?
3- possono i libertari pronunciare la parola guerra?
Dibattito con MassimoTesta, Roberto Bolzan e altri.
Giovedì solita ora (20:30) e solito posto..
Al termine un flash di aggiornamento sul Venezuela.
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Quello che ieri sera intendevo dire sul rapporto tra gli immigrati addetti a lavori poco qualificati e la guerra verso l’Occidente, non è che il disagio/povertà è la causa dei mostri, è che è l’humus dove il mostro che è già nei loro cuori cresce e si sviluppa.
Il mostro è il rapporto conflittuale tra la cultura islamica/africana e la cultura europea.
Significa che ci sono troppe famiglie immigrate, apparentemente integrate, dove invece cova il disprezzo per la cultura occidentale, e che dove magari questo disprezzo non si esplicita nei padri, costretti al lavoro, ma esplode nei figli che disprezzano sia l’Europa, sia i loro padri.
Vedi gli esempi dei minorenni di Reggio, che in tre hanno devastato strutture pubbliche per 470.000 euro, vedi i recentissimi casi delle baby gang a Bologna, ecc.
Questa gente sopravvive anche grazie a un buon welfare, ma che usa in modo predatorio, non per costruirsi un futuro stabilmente integrato.
Manca il rispetto per la legge (non che i nostri…), giudicata debole; tanto che le seconde generazioni, quando devastano o delinquono usano sempre lo stesso ritornello beffardo “siamo minorenni, non potete farci niente”. Viene da chiedersi cosa pensano i padri dei figli.
Imho, quindi, in una ottica di rimpianto malinconico della semplice brutalità sopraffattiva dei rapporti tra stato e cittadino dei loro paesi d’origine, quando questi disagiati scoprono l’islam favolistico dell’Isis, credono di aver trovato l’equilibrio che l’Occidente, con la sua complessità, non gli ha dato; mentre invece è l’islam politico che ha trovato una nuova arma umana
Una chiave importate è nella considerazione che fai: (non che i nostri…)